giovedì, novembre 30, 2006
il libro più insulso del mondo: ma perchè gli ingegnieri si mettono a fare i sociologi. la prossima volta risparmiateci!
l'invenzione per questo esame: lo schema del "ho tutto in testa e provo a scriverlo"
e mentre studio mi consolo con le prelibatezze che ha portato a casa mamma... fra cioccolata e marzapane mi riempio di brufoli.. da domani basta..ma lo sto ripetendo da tre giorni!
martedì, novembre 28, 2006
la fontana di Duchamp
Fontana
Il «ready-made» dal titolo «Fontana» rappresenta il momento di maggior provocazione dell’opera di Duchamp. Nel 1917 egli era negli Stati Uniti e in quell’anno, sul modello del Salon des Indépendants, venne creata la Society of Independent Artists. Duchamp faceva parte del direttivo di questa associazione. Alla mostra organizzata dal gruppo poteva partecipare chiunque, pagando sei dollari, ed esponendo al massimo due opere.
Duchamp mise in atto la sua provocazione in incognito. Presentò alla giuria della mostra un orinatoio firmandolo con lo pseudonimo R. Mutt. La giuria non capì e, sull’imbarazzo di come considerare la cosa, non fece esporre il pezzo.
Una fotografia dell’opera fu tuttavia pubblicata sulla rivista «The Blind Man», edita dallo stesso Duchamp, il quale, fingendo di difendere l’ignoto autore dell’opera, scrisse: «Non è importante se Mr. Mutt abbia fatto Fontana con le sue mani o no. Egli l’ha SCELTA. Egli ha preso un articolo ordinario della vita di ogni giorno, lo ha collocato in modo tale che il suo significato d’uso è scomparso sotto il nuovo titolo e il nuovo punto di vista – ha creato un nuovo modo di pensare quell’oggetto».
L’orinatoio originale utilizzato da Duchamp stranamente andò smarrito quando fu smontata la mostra nel 1917. Solo nel 1964 Duchamp autorizzò una replica di quel suo «ready-made» che fu acquistata dal collezionista milanese Arturo Schwarz. Da qualche anno esso è esposto nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
L’idea dei «ready-made» Duchamp l’aveva avuta qualche anno prima, quando era ancora in Francia. Ma dei diversi «ready-made» da lui realizzati, questo rimane di certo il più provocatorio ed irridente al mondo dell’arte. Opera che segna un punto di non ritorno: accettarla tra i capolavori d’arte significa essere disponibili al gioco ironico del non prendersi mai sul serio. Posizione che, tutto sommato, è da considerarsi con grande attenzione.
Il «ready-made» dal titolo «Fontana» rappresenta il momento di maggior provocazione dell’opera di Duchamp. Nel 1917 egli era negli Stati Uniti e in quell’anno, sul modello del Salon des Indépendants, venne creata la Society of Independent Artists. Duchamp faceva parte del direttivo di questa associazione. Alla mostra organizzata dal gruppo poteva partecipare chiunque, pagando sei dollari, ed esponendo al massimo due opere.
Duchamp mise in atto la sua provocazione in incognito. Presentò alla giuria della mostra un orinatoio firmandolo con lo pseudonimo R. Mutt. La giuria non capì e, sull’imbarazzo di come considerare la cosa, non fece esporre il pezzo.
Una fotografia dell’opera fu tuttavia pubblicata sulla rivista «The Blind Man», edita dallo stesso Duchamp, il quale, fingendo di difendere l’ignoto autore dell’opera, scrisse: «Non è importante se Mr. Mutt abbia fatto Fontana con le sue mani o no. Egli l’ha SCELTA. Egli ha preso un articolo ordinario della vita di ogni giorno, lo ha collocato in modo tale che il suo significato d’uso è scomparso sotto il nuovo titolo e il nuovo punto di vista – ha creato un nuovo modo di pensare quell’oggetto».
L’orinatoio originale utilizzato da Duchamp stranamente andò smarrito quando fu smontata la mostra nel 1917. Solo nel 1964 Duchamp autorizzò una replica di quel suo «ready-made» che fu acquistata dal collezionista milanese Arturo Schwarz. Da qualche anno esso è esposto nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
L’idea dei «ready-made» Duchamp l’aveva avuta qualche anno prima, quando era ancora in Francia. Ma dei diversi «ready-made» da lui realizzati, questo rimane di certo il più provocatorio ed irridente al mondo dell’arte. Opera che segna un punto di non ritorno: accettarla tra i capolavori d’arte significa essere disponibili al gioco ironico del non prendersi mai sul serio. Posizione che, tutto sommato, è da considerarsi con grande attenzione.
venerdì, novembre 24, 2006
mercoledì, novembre 22, 2006
martedì, novembre 21, 2006
lunedì, novembre 20, 2006
sono stanca di perdere....
ebbene si... seconda giornata di campionato per la nostra volley fusion e seconda sconfitta al tie break. sabato scorso abbiamo giocato a postioma contro il jelifruc (che nome è?) di cui è utile ricordare che: sono fortini ma li possiamo battere al ritorno, puzzano (quanto meno i maschi puzzano... ad un certo punto pensavo di morire per il loro puzzoso sudore!), le ragazze sono simpatiche, giocano di sabato (il che non è proprio un bene) e la palestra è bella e spaziosa! docce ottime!
mercoledì giochiamo in casa (finalmente) con i più forti (noventa) e credetemi è una fortuna se vinciamo un set!
ora qualche foto: ho fatto una mini-censura alle foto dove si poteva scorgere il mio culone! ma perchè nessuno mi dice mai niente????????? sono orribile! o qnt meno il mio sederino è orribile.. basta, io lo stacco dal mio corpo! qualcuno ha idea di come si possa fare?
..gravi problemi...
mercoledì giochiamo in casa (finalmente) con i più forti (noventa) e credetemi è una fortuna se vinciamo un set!
ora qualche foto: ho fatto una mini-censura alle foto dove si poteva scorgere il mio culone! ma perchè nessuno mi dice mai niente????????? sono orribile! o qnt meno il mio sederino è orribile.. basta, io lo stacco dal mio corpo! qualcuno ha idea di come si possa fare?
..gravi problemi...
giovedì, novembre 16, 2006
preparatevi che gli after tornano il primo dicembre al new age!
della serie chì è dei nostri venga!!
intanto rispolvero quel benedetto plettro gettato da manuel e pestato più o meno da 1 mucchio di gente poi raccolto dalla mia piccina manina: mi ricorda il miglior concerto l che abbia mai visto degli after.. sotto la pioggia con bye bye bombay stupenda!!
ci vediamo lì ragazzi!
intanto rispolvero quel benedetto plettro gettato da manuel e pestato più o meno da 1 mucchio di gente poi raccolto dalla mia piccina manina: mi ricorda il miglior concerto l che abbia mai visto degli after.. sotto la pioggia con bye bye bombay stupenda!!
ci vediamo lì ragazzi!
lunedì, novembre 13, 2006
Evoluzione Climatica Accelerata
venerdì sera all'insegna del concerto degli eca (Evoluzione Climatica Accelerata) il cui nome mi ricorda il movimento delle nuvole di vaxjo! non trvo più le foto che ho fatto..
bravi bravi: ho pure rivisto ciok... il ragazzo per cui sbavavo alle superiori.. che tempi!
bravi bravi: ho pure rivisto ciok... il ragazzo per cui sbavavo alle superiori.. che tempi!
giovedì, novembre 09, 2006
walking in stoccolma by vitto e lau, Part 3
l'ultimo giorno della nostra vacanza è ripartito tra stoccolma e nykoping, cittadina portuale misteriosa da cui prendiamo l'aereo il gg dopo. a stoccolma visitiamo il Palazzo dove premiano i Nobel, il Parlamento e altri luoghi di gamla stan, assistiamo al cambio della guardia e ci mangiamo due paninazzi inculati in hotel (colazione strepitosa!!!!!!!!). poi alle quattro e mezza (quando fa già buio) partiamo per nykoping, cittadina romantica con le luci delle lampade soffuse alle finestre e col porto che fa paura da quanto mistero lo avvolge!
il giorno dopo all'alba prendiamo l'aereo per londra dove stiamo tutto il pome per poi prendere il volo alla sera per treviso; il tempo passa lentamente in aereoporto a stansted e cerchiamo di destreggiarci tra passatempi improbabili!
alla fine della giornata due constatazioni:
1) odiamo la ryan: ci ha fregato all'andata annullando il nostro volo e ci frega al ritorno diminuendo la franchigia della valigia e fregandosi la nutella (a stoccolma passa il check in e a londra no: contraddizioni?)
2) purtroppo siamo tornati alla normalità: l'indomani andiamo all'università.. ma come si fa?
il giorno dopo all'alba prendiamo l'aereo per londra dove stiamo tutto il pome per poi prendere il volo alla sera per treviso; il tempo passa lentamente in aereoporto a stansted e cerchiamo di destreggiarci tra passatempi improbabili!
alla fine della giornata due constatazioni:
1) odiamo la ryan: ci ha fregato all'andata annullando il nostro volo e ci frega al ritorno diminuendo la franchigia della valigia e fregandosi la nutella (a stoccolma passa il check in e a londra no: contraddizioni?)
2) purtroppo siamo tornati alla normalità: l'indomani andiamo all'università.. ma come si fa?