fiolau

martedì, novembre 27, 2007

il tetris.. mi avvolgo di tetramini




è per un complesso ragionamento riguardante la mia tesi che si è ricatapultato nella mia vita il gioco a computer a cui ho più giocato nella mia vita... ora che lo vorrei è naturale che io non ce l'abbia sul pc....
ho fatto qualche ricerca a riguardo... grandi scoperte...


I vari pezzi del gioco di Tetris si chiamano tetramini. Ciascun tetramino è composto da quattro blocchi; i tetramini cadono giù uno alla volta e il compito del giocatore è ruotarli e/o muoverli in modo che creino una riga orizzontale di blocchi senza interruzioni. Quando la riga è stata creata, i mattoni spariscono e i pezzi sovrastanti (se ce ne sono) cadono a formare nuove linee.


I pezzi di Tetris: I, J, L, O, S, T, Z.Le sette possibili combinazioni in Tetris sono chiamate come le corrispondenti lettere dell'alfabeto che più si avvicinano alla forma del pezzo: I, T, O, L, J, S, e Z. Le forme dei tetramini sono il risultato di tutte le possibili combinazioni che si possono ottenere disponendo 4 quadrati.

Tutti i pezzi possono completare righe singole o doppie; I, L, e J possono completare anche righe triple e solo la I può completare quattro righe simultaneamente. Quest'ultima situazione è chiamata un "tetris".
Vi possono essere alcune varianti a queste caratteristiche: ciò dipende dalle regole di rotazione e di punteggio di ogni specifico gioco di Tetris; per esempio, in "Tetris Worlds" le regole sono diverse e in certe situazioni si permette a "T", "S" e "Z" di 'scivolare' negli spazi bianchi, completando righe triple.

Curiosità

Numerosi matematici, nel corso degli anni, si sono dedicati all'interpretazione analitica del gioco e alla definizione della sua complessità (in senso matematico). Il più noto documento di questo tipo è Tetris is hard, even to approximate dei matematici Erik D. Demaine, Susan Hohenberger e David Liben-Nowell, pubblicato su Computer Science nel 2002.
È dimostrato che una partita di tetris si conclude quasi certamente con una sconfitta del giocatore. Si nota infatti che esiste un intero N tale che una sequenza consecutiva di N pezzi S forza la sconfitta del giocatore. Ma quasi ogni successione di pezzi contiene tale sequenza, da cui la tesi.
Il termine Tetris deriva da "tetra" (τετρα) che significa "quattro". Si noti, a tal proposito, che i pezzi del tetris rappresentano tutte le possibili strutture di quattro quadrati disposti in modo da avere almeno un lato in comune.
Tetris veniva venduto in bundle con la prima versione del Game Boy.
Le versioni classiche del Tetris hanno quasi sempre accompagnato il gioco con almeno una base musicale tipica russa, fosse una canzone popolare come Kalinka (BPS, Tengen) e Korobeiniki (Game Boy), ovvero un brano classico come la Danza della fata confetto di Čajkovskij (Nintendo Entertainment System). Altro tema che Tetris ha, a suo modo, contribuito a rendere famoso al grande pubblico è un Minuetto in Si minore (dalla Suite francese n. 3) di Johann Sebastian Bach.
La Kalinka del Tetris ha addirittura ispirato un coro da stadio negli anni '90.
Tetris è stato dichiarato uno dei dieci videogiochi più importanti di sempre da Henry Lowood della Stanford University, nel marzo 2007. Gli altri giochi nella lista sono: Spacewar! (1962), Star Raiders (1979), Zork (1980), Tetris (1985), SimCity (1989), Super Mario Bros. 3 (1990), Civilization I/II (1991), Doom (1993), the Warcraft (1994) e Sensible World of Soccer (1994).[1]


Tetris su Nintendo Game Boy
Sviluppo: Alexey Pajitnov
Distribuzione: Freeware
Data rilascio: 1985
Genere: Rompicapo
Modalità di gioco: Singolo giocatore
Piattaforma: Sala giochi, Praticamente ogni computer e console
Supporto: CD-ROM, Floppy Disk Cartuccia
Periferiche input: Mouse, Tastiera, Gamepad

venerdì, novembre 23, 2007

oggi si sono laureati valentina e tommaso: non posso provarvelo con delle foto, ma credetemi una volta tanto!
ah! non voglio dimenticare poi il super laureato di mercoledì: bravo alessandro! un ottimo oratore, forse la discussione più bella che abbia mai visto nella mia vita! Complimentoni dottoroni e grazie degli stupendi anni passati assieme per le aule di scipol... non li dimenticherò mai! al di là di questa grande tristezza per i tempi passati, voglio augurare un futuro prosperoso a questi tre amici e tre carrettoni di felicità!
ottime le due discussioni di oggi, ottimi i due rinfreschi e la stanchezza ora è all'apice per l'andirivieni nel territorio del centro padovano e ora mi chiedo finirà anche per me? e poi: dopo che ne sarà di me?... bah... intanto pensiamo a scrivere questo cavolo di tesi, laura!

lunedì, novembre 12, 2007

Mi vergogno: non voglio essere rappresentata da cretini!

Riporto qui di seguito alcuni degli articoli che descrivono i fatti relativi alla questione di Ponzano Veneto.
Per l'ennesima volta mi vergogno di essere trevigiana, veneta e pure italiana.
Ecco che a uno dei pochi gesti reali di tolleranza della Chiesa, risponde uno stormo di cretini cristiani che se si andassero a leggere il Vangelo un pò più attentamente di porcate nella loro vita ne farebbero un bel pò di meno!
vergogna, vergogna e vergogna...

LA DECISIONE DEL PARROCO DI PADERNO VENETO. ZAIA(LEGA): IL VESCOVO CHIARISCA
Una chiesa al venerdì diventa moschea
«Non c'è dialogo se si chiudono le porte. Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano»

PONZANO VENETO (Treviso) - C'è una chiesa, a Paderno di Ponzano Veneto, che di venerdì diventa moschea, per favorire l'integrazione religiosa. Il parroco di Santa Maria Assunta, don Aldo Danieli, ha deciso di riservare alcuni locali della parrocchia alla preghiera e all'incontro degli immigrati musulmani. A Ponzano, che si trova in provincia di Treviso, risiedono 11.400 abitanti mentre i nuclei familiari di immigrati stranieri sono 232, circa 650 persone, provenienti soprattutto dal Nord Africa e dall'Est Europa.
IL DIALOGO AVVIENE SE NON SI CHIUDONO LE PORTE - «È inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia. Papa Wojtyla li ha chiamati cari fratelli musulmani, come si fa allora a chiudergli la porta? Per me sono tutti figli di Dio». Agli immigrati di fede musulmana che vivono a Paderno di Ponzano Veneto e dintorni Don Aldo, 69 anni, le porte le ha spalancate mettendo a loro disposizione per la preghiera del venerdì l'oratorio della parrocchia, con annessa cucina e palazzetto, che ha contribuito a costruire anche con le sue mani. Il venerdì sono circa 200 i musulmani che arrivano da varie parti e si riuniscono a pregare nel locale che un giorno alla settimana diventa una moschea, ma per la fine del Ramadan e la festa del montone il numero sale a 1000-1200. «Loro me l'hanno chiesto e io ho detto di sì - spiega il parroco - Gli oratori del resto rischiano di fare le ragnatele».
CRITICHE E RESISTENZE - Una decisione quella presa da don Aldo due anni fa che all'inizio ha fatto storcere il naso a più di un parrocchiano. E non solo visto che, come racconta lui stesso, anche il vescovo e la Curia hanno fatto arrivare all'orecchio di don Aldo le loro perplessità: «Io, ingenuamente, non avevo chiesto il permesso nè al vescovo, nè a nessun altro perché per me è come fare la carità - ha spiegato don Aldo -. Del resto sono più vecchio del vescovo e sono stato anche suo professore. Comunque se me lo avessero proibito non sarei stato disposto ad obbedire». Don Aldo è molto convinto della propria scelta e con i suoi parrocchiani più recalcitranti è stato chiaro fino alla provocazione: «Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano. Se pensate di farmi diventare razzista vi sbagliate». L'anno scorso a don Aldo erano arrivate alcune e-mail che lo sollecitavano a stare «con le sue pecorelle» invece di aprire le porte ai musulmani: «Qualcuno mi diceva di stare attento - racconta - perché dove vanno a pregare prima «ci sgozzano i montoni» e «poi diventano padroni loro». Insomma le contestazioni non sono mancate, ma io ho riunito il Consiglio pastorale e ho spiegato che non bisogna avere paura. Il Papa ci invita a spalancare le porte a Cristo e Cristo sono anche i musulmani. Adesso va meglio. È un processo lento e faticoso, ma sta cominciando». LA LEGA: IL VESCOVO INDAGHI -  «Mi appello al vescovo Mazzocato perchè chiarisca la posizione di questo parroco che non sono convinto sia in linea con il comune sentire della Chiesa; non mi risulta, infatti, ci siano state in Veneto altre iniziative di questo genere». E' stato questo il commento del Vicepresidente della Giunta Regionale del Veneto, Luca Zaia, alla decisione del parroco di Ponzano Veneto. «A parte il fatto che non esiste in questo nessun principio di reciprocità - ha detto Zaia - visto che nei loro Paesi non ci prestano certo le moschee per svolgere le nostre funzioni, comunque, la mia non vuole essere una presa di posizione frutto di pregiudizi, semplicemente non mi si faccia credere che l'integrazione passa attraverso queste iniziative 'buoniste'. Io dico che integrazione significa ben altro e il processo, semmai, deve essere inverso, deve partire dagli immigrati. Sono loro a dover dimostrare che desiderano veramente integrarsi e per far ciò devono innanzitutto cominciare a rispettare le nostre leggi, i nostri usi e costumi, le nostre tradizioni, la nostra identità e la nostra cultura. Gli immigrati devono sapere che, a casa nostra, prima di rivendicare diritti bisogna aver adempiuto ai propri doveri».
INCONTRO TRA VESCOVO E PARROCO - «Mai la chiesa parrocchiale è stata data alla comunità islamica per incontri di preghiera». Si conclude con questa precisazione un breve comunicato diffuso sabato dalla diocesi di Treviso in merito alle notizie riguardanti la concessione di spazi parrocchiali a fedeli islamici da parte del parroco di Paderno di Ponzano Veneto (Treviso). Il vescovo, mons. Andrea Bruno Mazzoccato, informa la nota, «ha incontrato don Aldo Danieli, parroco di Paderno, per avere chiarimenti circa alcune sue dichiarazioni evidenziate dai quotidiani e da alcuni organi radiotelevisivi». «All'interno di un dialogo fraterno e cordiale - è detto - don Aldo ha ribadito la sua obbedienza al vescovo e la piena disponibilità a trovare una soluzione al problema». In merito ad eventuali provvedimenti nei confronti del sacerdote ed alla prosecuzione delle attività di preghiera dei fedeli islamici nei locali della parrocchia, il portavoce del vescovo, successivamente interpellato, non ha fornito ulteriori precisazioni.

9 novembre 2007
INIZIATIVA DELLA LEGA A PADOVA. IL SINDACO: «COMPORTAMENTI INDEGNI»
Maiale al guinzaglio contro la moschea
«Abbiamo "benedetto" il territorio dove il Comune di Padova vuole trasferire la moschea di Via Anelli»

VENEZIA - Non si sono ancora spente le polemiche per la parrocchia aperta al venerdì ai musulmani a Ponzano Venetoche, nella stessa regione, scatta una nuova provocazione: «Abbiamo "benedetto" il territorio dove il Comune di Padova vuole trasferire la moschea di Via Anelli». Questo lo sprezzante commento del capogruppo della Lega Nord nel Comune di Padova Mariella Mazzetto, che assieme ad una decina di attivisti del Carroccio, ha fatto passeggiare un maiale nelle vicinanze di un casolare di proprietà del Comune che si dice possa essere destinato a diventare sede della nuova moschea di Padova. «È una questione di difesa dell'identità italiana - prosegue Mariella Mazzetto -; il pacchetto sicurezza recentemente decretato dal governo prevede che per la costruzione di nuove moschee l'amministrazione comunale debba indire un referendum consultivo tra i cittadini del quartiere. Vogliamo che anche a Padova questo referendum si faccia».
IL SINDACO: «COMPORTAMENTI NON DEGNI DI PADOVA» - «Questi comportamenti non sono degni di Padova e credo che molti padovani provino vergogna di fronte ad un atto del genere». E' stato questo il commento del sindaco di Padova, Flavio Zanonato, di fronte alla provocazione attuata dalla Lega Nord. «In città e nell'area metropolitana - spiega Zanonato - vivono almeno settemila persone provenienti da stati dell'area musulmana: con questa comunità stiamo cercando una via di convivenza pacifica. Atti di questo tipo vanno nella direzione opposta». «Credo che la stessa vergogna e disgusto che provo io la provi anche la parte moderata della Lega come RobertoMaroni e gli altri esponenti del Carroccio - conclude il sindaco - che ragionano di cose concrete, vanificate da gente di questo genere che sotto la stessa bandiera si comporta in una maniera inqualificabile».
10 novembre 2007(modificato il: 11 novembre 2007)